Estratto |
La sentenza di primo grado di calciopoli «afferma la totale estraneità ai fatti contestati della Juventus, che presso il tribunale di Napoli era citata in giudizio come responsabile civile a titolo di responsabilità oggettiva ai sensi dell'articolo 2049 c.c». È il commento della società, dal proprio sito, sulla sentenza di Napoli. «Tale decisione – prosegue il club bianconero – assunta all'esito di un dibattimento approfondito e all'analisi di tutte le prove, stride con la realtà di una giustizia sportiva sommaria dalla quale Juventus è stata l'unica società gravemente colpita e l'unica a dover pagare con due titoli sottratti, dopo aver conseguito le vittorie sul campo, con una retrocessione e con relativi ingenti danni». La Juventus «proseguirà nelle sue battaglie legittime per ripristinare la parità di trattamento», conclude la nota sul sito del club.
lL campionato 2004/05, oggetto dell’indagine, non è stato alterato dall'attività dell’associazione per delinquere. Il campionato 2005/06 non è neppure mai stato messo sotto inchiesta.
La fantomatica cupola non ha fini di lucro (non c’è corruzione, non c’è alcun passaggio di denaro), né altri moventi criminosi: le frodi contestate non si sono mai realizzate e i risultati delle partite non sono frutto di manipolazione.
Gli arbitri (teoricamente) associati non guadagnano più degli altri, non ricevono benefici in termini di carriera, e la loro condotta in campo non ha agevolato le squadre coinvolte.
Non ci sono arbitri corrotti, addomesticati o chiusi in stanzini, e non si sono registrate ammonizioni preventive mirate o espulsioni compiacenti.
E’ stata dimostrata la regolarità dei sorteggi, e le griglie arbitrali ipotizzate o le designazioni auspicate da alcuni dirigenti non si sono mai verificate nella pratica.
I rapporti dei dirigenti juventini coi designatori non sono esclusivi: i designatori parlano con tutti, e l’ascolto delle telefonate di altri dirigenti ha evidenziato comportamenti ben più censurabili.
Ad intrattenere rapporti (vietati, e spesso impropri) con gli arbitri sono stati invece i dirigenti di altre società. Il teorema delle schede svizzere, intercettabili come tutte le altre, si è rivelato essere un’accozzaglia di dati imprecisi, con numerosi errori di attribuzione, di tempistica e di ricostruzione.
Le conversazioni non contengono illeciti, ed è comunque perfettamente legale possedere sim svizzere.
L’indagine è stata condotta a senso unico, con imprecisioni, occultamenti, omissioni e negligenze. Non ci sono reati accertati, e le condanne penali dei dirigenti della Juventus appaiono basate su valutazioni non oggettive, illazioni o convinzioni prive di riscontri, presunzione di comportamenti non verificati e fatti oggettivamente non veri
1. Calciopoli si è sviluppata in un alveo politico cronologicamente noto. Tra il 17 maggio 2006 e il 7 maggio 2008 l’Italia fu guidata dal II Governo Prodi, che, insieme alla ministro Melandri, non ha esitato a cavalcare lo scandalo in virtù di una pretesa questione morale, liquidata per ciò che ha riguardato il calcio con la messa al bando di Moggi e Giraudo. Si può credere nei valori della sinistra democratica, ma non credo che tanti personaggi della sinistra dell’ultimo ventennio, tra i quali qualcuno che si professa Juventino, siano stati all’altezza dei ruoli che sono stati loro affidati. Personalmente me l’hanno pagata nel segreto dell’urna.
2. Calciopoli è stata una delle conseguenze della guerra intestina scatenatasi in seno alla famiglia Agnelli per la successione a Gianni e Umberto. Uno scontro senza esclusione di colpi, che ha sacrificato e ridimensionato la Juventus, fornendole paradossalmente un trampolino di rilancio nel momento dell’acutizzarsi di una crisi economica che oggi colpisce le altre grandi italiane, soprattutto Inter e Milan. Il trauma della serie B ha dato modo alla Juventus di tornare a crescere, complice il progetto dello stadio e l’indomita voglia di vincere e lavorare che sono nel suo dna.
3. Se ci fu premeditazione contro la Juve non lo so. Ma Montezemolo e Tronchetti Provera, che continuo a individuare come Moratti tra i responsabili di alcuni spionaggi illegali nel mondo del calcio, dividono ancora affari e amicizia, palesemente in F 1. Credo che gli eventi sfuggirono di mano quando fu scelto di abbandonare Moggi e Giraudo al loro destino, poiché colpevoli di essere bravi e forse avere le carte in regola per mirare alla scalata, intanto della società bianconera, con la complicità dell’ultimo rampollo di nome Agnelli, che comunque è riuscito a diventare presidente della Juventus.
4. Non ci sono dubbi che Silvio Berlusconi abbia tratto vantaggio dalla Juve in serie B quasi quanto l’Inter di Moratti, che godeva dei favori sfacciati della FIGC. E che abbia rivendicato gli scudetti della Juventus. Dopo aver forse chiesto a Moggi in scadenza di contratto di subentrare a Galliani. Fu di quest’tultimo la longa manus che si incaricò di far giungere alla federazione il materiale che il giudice Maddalena aveva giudicato non sufficiente per intavolare un processo, ma che è stato utilizzato, opportunamente selezionato, per mandare la Juve in B e imbastire il processo di Napoli? O fu di qualcuno in grado di maneggiare il diritto come pochi e appartenente ai massimi livelli dell’universo bianconero? Forse non è possibile far risalire a Silvio Berlusconi, capro espiatorio dei mali italici dell’ultimo ventennio, la paternità di calciopoli, ma dal'8 maggio 2008 al 12 novembre 2011 è stato Presidente del Consiglio e malgrado il suo pallino fisso della giustizia, non ha mai pensato di prodigarsi in alcun modo per rendere giustizia alla Juventus.
5. Non so a quale sistema Luciano Moggi abbia fatto riferimento. Se a quello calciopolese di Meani e Galliani e mediatico di Mediaset o a quello che ancora si alimenta dei diritti televisivi attraverso la Infront. Un sistema Milan in grado di tessere influenze più potente di quello presunto di Moggi, che non era un’associazione a delinquere. C’era e c’è Adriano Galliani, non solo è ancora potente all'interno della Lega di serie A, come ai tempi di calciopoli, ma resiste anche alla guida della società rossonera, malgrado l’avvento di Barbara Berlusconi, che non ha potuto spodestarlo.
6. Malgrado tutto quello che è stato scritto e detto su calciopoli, se l’avvocato Zaccone non avesse accettato subito la serie B e se il cda della Juventus nell’agosto del 2006 non avesse ritirato il ricorso al TAR, oggi ci racconteremmo un’altra storia.
Calciopoli non vive di sole colpe, si nutre di omissioni.
|
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.