Estratto |
Inizio flashback.
Quando ho deciso di lasciare San Francisco per Los Angeles, pensavo solo all’emozione di cominciare un nuovo capitolo della mia vita, l’idea di studiare medicina, di realizzare finalmente il mio sogno, mi riempiva di entusiasmo, eppure, mentre mettevo in ordine gli ultimi scatoloni, un piccolo nodo allo stomaco cominciava a formarsi, il momento dei saluti era sempre il più difficile, mia madre, con gli occhi lucidi, mi abbracciò forte.
«Fai attenzione, Jane. Ricorda, siamo sempre qui per te.»
La sua voce tremava, ma io sapevo che in fondo era fiera di me, anche mio padre mi guardava con un misto di orgoglio e preoccupazione, logan, il mio pestifero fratellino, cercava di sembrare indifferente, ma il modo in cui mi abbracciò prima che uscissi mi fece capire quanto gli importasse, salendo sulla mia Mercedes, mi voltai per un ultimo sguardo alla mia casa, alla mia famiglia, il clacson di Alison e Judit mi richiama alla realtà, ero sul punto di iniziare un'avventura che avrei sognato per anni, mentre le mie amiche mi accoglievano con entusiasmo, non potevo fare a meno di pensare a tutto ciò che mi aspettava, Los Angeles era una città grande e sconosciuta, piena di opportunità, ma anche di insidie, le mie amiche sembravano pronte a tuffarsi nella nuova vita, mentre io mi sentivo come un pesce fuor d'acqua.
«Sei pronta, Jane?»
Mi chiese Alison, i suoi occhi scintillanti di eccitazione.
«Non proprio»
Risposi, cercando di nascondere il mio nervosismo, la strada per Los Angeles sembra lunga, ma ogni chilometro che passava era un passo verso qualcosa di nuovo, mentre guidavamo, le conversazioni si alternavano tra sogni di avventure e piani per il futuro, Judit raccontava delle feste che ci aspettavano, mentre Alison parlava di corsi interessanti da seguire, io intanto, cercavo di raccogliere i pensieri e di concentrarmi sul mio obiettivo.
Arrivate finalmente a Los Angeles, la città si presentava davanti a noi in tutta la sua grandezza: i grattacieli, le luci brillanti, il profumo del mare, non potevo negare che fosse tutto incredibilmente affascinante, ma dietro quell'affascinante facciata, c'era anche un timore crescente, sapevo che stavo per affrontare sfide che non avrei mai potuto immaginare, i corsi sarebbero stati impegnativi e io avrei dovuto adattarmi a un ambiente completamente nuovo, ma la cosa più spaventosa era l'incertezza del futuro e, in fondo, il mio sogno di diventare medico si sentiva come una grande responsabilità, mentre stavamo parcheggiando la macchina, mi fermai un attimo a contemplare tutto ciò che avevo lasciato alle spalle, la mia famiglia, i miei amici, la mia vita di sempre.
"Mi mancheranno infinitamente…"
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