Scuro – Claudio Ghizzini

Quando riaprì gli occhi c'era solo silenzio.
Un assordante, impressionante, folle silenzio.
E poi tutto quel buio.
Polvere e buio.
Quando poi arrivò il dolore, cominciò a pensare a cosa fosse successo.
Aveva una fastidiosa leggerezza alla testa, una completa confusione mentale, dei ronzii
strani all'udito e occhi stanchi.
La gamba sinistra era a pezzi, rotta in chissà quanti punti. Fitte di dolore insopportabili si
facevano sempre più vivide.
Voleva svenire…lo desiderava talmente tanto che bramava dall'idea di spegnere quel dolore.
Aveva addosso delle macerie, calcinacci e pezzi di mattone…
Cosa era capitato?
Tossì.
Sentiva i suoi polmoni arrancare.
Tutta quella polvere…
Poi arrivò il flash…
Luca, nella penombra, che gli urlava: qui trema tutto, Marco non fare cazzate è meglio che
torniamo indietro…
Poi il boato…
Una bocca di tenebra lo aveva inghiottito…
Luca…dov'era Luca?
Stringendo i denti, con la voce che riuscì a recuperare dalla gola arida come il deserto, lo
chiamò…
Ma non ottenne risposta.
Oltre alla gamba gli faceva male un po’ tutto. Il cranio era pieno di spilli.
C'erano un repertorio di immagini che, tra i lampi di dolore, gli scoppiavano in testa…qua e
là riusciva a spulciare informazioni, qualcosa che ricordava appartenere a quella che era
stata la sua vita…Fotogrammi smarriti che arpionavano la sua memoria.
‐ A proposito…‐ diceva Rosy nel suo viso minuto e sottile, che sbucava appena
dall'abbondante chioma ramata che la caratterizzava.
‐ Ho controllato il sito, non se ne sa nulla.‐
I raggi del sole schizzavano come impazziti fra i buchi delle persiane, donando alla stanza
quel senso quasi mistico che si addiceva alla situazione.
‐ Io ho parlato con un gruppo di ragazzi del paese…‐ intervenne Marco.
Rosy aveva vestiti attillati, provocanti.
‐…E ti posso garantire che fa parte di quello che cerchiamo, una bomba rossa, secco come
un chiodo!‐
‘Magari è solo una gialla’ lo stuzzicò Luca.
“Lo sai che non è così, non cominciare a punzecchiarmi. So fare il mio lavoro!”
‘Scherzavo’ si affrettò a dire l'amico, prima che l'altro, permaloso come pochi se ne avesse a
male.
‐ Quindi di concreto cosa abbiamo?‐ Riattaccò Rosy accavallando le gambe in maniera
molto erotica.
Marco sorseggio’ la spremuta di arancia che aveva di fronte…
‐ Quei tre ragazzi sembravano abbastanza attendibili, poi ho controllato, è tutto vero…‐
Fece una pausa e guardò Rosy…Non stava fissando lui!