Radici e rinascita – Bruna Bellini

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Siamo negli anni 70 dove successe alcuni avvenimenti che tutti noi italiani ricordiamo molto bene come ad esempio la strage di Gioia Tauro in cui morirano circa 200 pellegrini sul treno diretto Palermo-Torino che andavano a Lourdes. Sempre negli stessi anni usciva in televisione il primo telefilm Pippi Calzelunghe,questi sono alcuni esempi ma ve ne sono tantissimi che non sto qui ad elencarli.

In un piccolo paese della Bassa Padana sull’argine del Po di nome Goro ,nel quale non era ricco di abitanti, i quali si conoscevano tutti o quasi se non erano in parentatitra loro.

Tutti erano gentili ed umili poichè si aiutavano a vicenda senza esitare,Goro dove il lavoro svolto dagli  uomini era  come pescatori o agricoltori mentre invece le donne accudivano i figli e piccoli lavori nell’agricoltura.Io e la mia famiglia  abitavamo con i nonni materni in quanto i miei genitori non potevano permettersi una propria dimora ,il nonno purtroppo mori molto giovane dai racconti che mi dissero mentre la nonna Rosi mi accudi per i miei primi 5 anni di vita assieme a mia madre e papà.Dai racconti che mi fecero vivevo in una casa a dir poco agibile ma almeno un tetto sulla testa come si vuoldire,era una grande stanza dove si faceva tutto ossia cucinare e dormire mancava soltanto il bagno il quale all’epoca si trovava fuori dall’abitazione essendo case di vecchia costruzione.Mi raccontarono che io nacqui settimina ed essendo in un paese molto piccolo non vi era un ospedale li vicino perciò doveti nascere a casa con l’aiuto della nonna materna. Purtroppo questi anni io li ricordo poco come se nella mia testa ci fosse un black-out ,ricordo  di una persona che la tenevo per  mano ed assieme fui andata dal barbiere ma di chi si tratta anche da oggi non so chi sia quella persona.

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Estratto

Siamo negli anni 70 dove successe alcuni avvenimenti che tutti noi italiani ricordiamo molto bene come ad esempio la strage di Gioia Tauro in cui morirano circa 200 pellegrini sul treno diretto Palermo-Torino che andavano a Lourdes. Sempre negli stessi anni usciva in televisione il primo telefilm Pippi Calzelunghe,questi sono alcuni esempi ma ve ne sono tantissimi che non sto qui ad elencarli.
In un piccolo paese della Bassa Padana sull'argine del Po di nome Goro ,nel quale non era ricco di abitanti, i quali si conoscevano tutti o quasi se non erano in parentatitra loro.
Tutti erano gentili ed umili poichè si aiutavano a vicenda senza esitare,Goro dove il lavoro svolto dagli uomini era come pescatori o agricoltori mentre invece le donne accudivano i figli e piccoli lavori nell'agricoltura.Io e la mia famiglia abitavamo con i nonni materni in quanto i miei genitori non potevano permettersi una propria dimora ,il nonno purtroppo mori molto giovane dai racconti che mi dissero mentre la nonna Rosi mi accudi per i miei primi 5 anni di vita assieme a mia madre e papà.Dai racconti che mi fecero vivevo in una casa a dir poco agibile ma almeno un tetto sulla testa come si vuoldire,era una grande stanza dove si faceva tutto ossia cucinare e dormire mancava soltanto il bagno il quale all'epoca si trovava fuori dall'abitazione essendo case di vecchia costruzione.Mi raccontarono che io nacqui settimina ed essendo in un paese molto piccolo non vi era un ospedale li vicino perciò doveti nascere a casa con l'aiuto della nonna materna. Purtroppo questi anni io li ricordo poco come se nella mia testa ci fosse un black-out ,ricordo di una persona che la tenevo per mano ed assieme fui andata dal barbiere ma di chi si tratta anche da oggi non so chi sia quella persona.
Poi ci trasferiremmo a Alberazzo,una frazione del comune di Mesola, abitavamo vicino alla nonna paterna. Un vero incubo.Dopo circa 4 anni nacque mio fratello, papà fu felicissimo in quanto era un maschietto .Il paese era piccolo rispetto a Goro. Il paese era attorniato da distese di campi coltivati e piccoli torrenti, i quali venivano usati per irrigare i campi, oltre a questo non ho altri ricordi.In seguito siamo andati a vivere a Mesola,nella mia adolescenza mi sono trasferita diverse volte per motivi ancora ignoti. L'unica spiegazione che mi sono data era che le case fossero piccole e la famiglia si allargava.
Di questa casa ricordo più o meno tutto era una catapecchia. Era così suddivisa su 2 piani ,sotto vi era una pseudo cucina a legna con il tavolo ,sopra c'era la zona notte la quale era cosi composta con dei materassi sul pavimento per noi figli e un letto matrimoniale per i nostri genitori neppure qui non c'era il bagno. Per lavarci utilizavamo le bacinelle di plastica alte dov'è mia mamma faceva il bucato perchè non avevamo nemmeno la lavatrice. Mio padre quando ci trasferimmo in questo paese decise di cambiare lavoro visto considerato che non aveva modo di fare il pescatore entrò a lavorare come guardia forestale.
Tutto sembrava andare bene io e mio fratellino crescevamo,come tutti i bambini. Col tempo mi accorsi mia mamma non fosse molto felice. Quando provai a domandarle cosa avesse mi rispondeva che fosse tutto apposto di non preoccuparmi e di stare serena e di prendermi cura di mio fratello..Passato diverso tempo ebbi la convizione che vi era qualcosa che non andasse. Un giorno sentii i miei genitori parlare e in questa occassione venni a scoprire quale era la cosa per il quale la mamma fosse triste.Ebbene si mio padre aveva il vizio del bere. Quando usciva da lavoro si fermava con i suoi amici a consumare l' aperitivo.Inizialmente i primi segnali della sua dipendenza da alcool erano il fatto che fosse piuttosto agitato e nervoso ma non capivo la motivazione. Arrivava a casa e borbotava. Alle volte anche aggressivo verbalmente.Ecco perchè quando uno inizia è bene stare attenti.Ricordo un episodio di quando io avrò avuto circa 8/9 anni venne a casa veramente pieno e comiciò la sua solita tiritera ,guardai mia madre in faccia e vidi che fosse impaurita ad un certo punto non so cosa gli prese a mio padre cominciò a dare appellativi a mia madre.Io stanca di sentire continuai a dire di smettere che non era giusto quello che diceva e lui mi disse vai in camera e non ti intromettere sono cose tra grandi. Fino al punto di arrivare ad alzarle le mani, io non ci pensai nemmeno per un momento mi intromisi e feci in modo che lui si stacasse da lei.Queste scene non dovrebbero mai succedere nè in assenza di figli e nè in presenza dei figli,poichè rimangono traumatizzati e segnati da queste situazioni anologhe.Mia madre ebbe varie fratture a causa di mio padre ma io dico che il male che si fa prima o poi torna. Non sto qui a dilungarmi poichè non voglio annoiarvi.Ad oggi sono ancora dolorosi. L'unica cosa che mi rimprovero sempre è che non sono riuscita ad aiutare mia mamma in questa sua battaglia. Perciò la cosa che dico a tutte le DONNE non fatevi maltrattare o farvi allzare la voce al primo cenno denunciateli senza aver paura.

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