Paura di innamorarmi – Alessandro Manna

14.90

+ €4.50 di spedizione

Libro disponibile in preordine

La campagna finisce il 18 Gennaio 2025
Pagamento sicuro garantito

Non importa il mio nome, gli anni che ho, il colore dei miei occhi o dei capelli, come sono vestito, se sono alto o basso. Basta sapere chi sono: un amico. Abito a Stresa e una domenica nel tardo pomeriggio dell’agosto 2010 la temperatura era ancora piacevole. Percorrevo la stradina che costeggia la riva. Le barche a vela erano sospinte verso le Isole Borromee e poi proseguivano per l’Isola Madre; sul lato opposto, con il cielo terso, un lembo di terra chiamato Verbania si tuffava nel lago. Il giorno precedente si era svolto il Palio Remiero in notturna. In uno spiazzale avevo notato una ragazza dai capelli rossi che camminava elegante e Bozza di stampa Bozza di stampa Bozza di stampa Bozza di stampa Bozza di stampa 10 A. Manna, Paura di innamorarmi fiera come una leonessa. Che passo seducente! Ero stato tentato di seguirla, poi però ero stato distratto da una coppia di amici lì vicino: dei due, la donna aveva anche lei i capelli color rosso. Ma sì, era Caterina! E stava con Ale, che non vedevo quando tre anni prima da Palermo era venuto a trovarmi qui a Stresa. L’avevo invitato per farlo uscire da un periodo di delusioni, i suoi erano solo tristi pensieri, ma il mio tentativo di aiutarlo si era dimostrato consistente e duraturo quanto una bolla di sapone. Eppure, da allora la sua vita aveva incominciato a cambiare. Questa storia inizia proprio da quel giorno. Scriverò di Ale, diminutivo di Alessandro, o del suo alter ego: Arnaldo Massenna.

Peso 0.3 kg
Estratto

Mi trovo seduto su una panchina della stazione ferroviaria in attesa di Ale in arrivo con il treno da Milano. L’ho sempre chiamato con il diminutivo. Sentendolo da tempo giù di morale, ho deciso di invitarlo da me per farlo distrarre un poco.
Lo vedo scendere, ha la barba incolta e lo aiuto a prendere il borsone. Noto sull’etichetta il nome: Arnaldo Massenna.
Ma che fa, ha cambiato nome e cognome?!
Sulle prime rido: iniziamo bene! È come si volesse nascondere dietro una maschera.
Mentre si china per controllare la borsa, noto che raccoglie da terra un foglietto rosso – come lo avesse perso – lo piega in quattro e lo infila in tasca.
Lo accompagno al B&B, dove dopo un paio d’ore lo passo a prendere nuovamente per una cena in centro. Ha trovato alloggio in una vecchia struttura riadattata, costruita con mattoni in pietra viva. I terrazzini degli appartamenti mostrano gerani variopinti e sulla parte anteriore dell’edificio vi è un rampicante.
Lo trovo all’ingresso, indossa la camicia fuori dai pantaloni sgualciti, per di più abbottonata male.
Dall’espressione, non credo abbia voglia di trascorrere una piacevole serata al ristorante.
Il locale dove ho prenotato ha una terrazza sul lago con tavolinetti variopinti ed è illuminata da graziosi lampioncini.
Decido di rompere il ghiaccio: «Incomincerei ordinando un bel calice di barbaresco: nelle vicinanze c’è una cantina che ne produce di ottimo!».
«No, aspetta un poco… Se sono qui è perché voglio parlarti della mia vita in questo periodo. Sto cercando di percorrere un cammino che mi porti a osservarmi meglio, come in uno specchio».
«Oddio Ale, dovremmo essere qui per trascorrere una piacevole serata! Se proprio ci tieni puoi specchiarti in questo lago: ha tutta l’acqua che vuoi! Dai, non possiamo iniziare una cena in questo modo…» replico tentando di sollevare il morale al mio amico, so che non se la passa bene.
«Ma io ho bisogno di qualcuno con cui conversare e parlare della mia vita, come fossi in una camera di casa mia».
«Mi sembra di assistere a un’opera tragica!» ribatto già sfinito.
Ma lui non sembra darsi conto delle mie proteste: «Sì, hai detto bene. La mia vita è come un teatro decaduto. Il mio tempo si è bloccato, come un orologio inceppato. Non so che fare, mi immergo in letture o faccio passeggiate… Ma a che serve? Capisci, vorrei
mettermi in discussione e uscire da questa palude!».
«Teatro decaduto, palude… Mi sto pentendo di averti invitato a trascorrere un paio di settimane di tranquillità. Non assisterò nei prossimi giorni a uno che si piange sempre
addosso».
«Ma io ora voglio correre il rischio di mettere in discussione la mia vita e confrontarmi finalmente con me stesso».
Che fastidio questo atteggiamento!
«Ok Ale, allora corri il rischio ma per favore non mi coinvolgere!».
«Fin da ragazzo mi sono appassionato al gioco degli scacchi. Secondo una leggenda ha origini dal continente indiano e schiera due eserciti l’uno di fronte all’altro. Io sono il pedone, quel pezzo piccolo che può trasformarsi in un altro di maggior valore…».
«Proprio non mi ascolti! Poi che c’entra il gioco degli scacchi?! Va bene che stai attraversando un momento difficile, ma non ti immaginavo caduto in una voragine tanto cupa. Mi stai facendo spazientire!» intervengo con evidente insofferenza.
Dove vuole andare a parare?! Certo un amico dovrebbe sempre dare sostegno nei momenti di difficoltà, ma dopo numerosi tentativi la pazienza ha pure un limite. Non riesco a seguirlo, è come se parlasse senza un nesso logico.
Noto, appoggiata alla balaustra del terrazzo, una ragazza dalla corporatura snella che si gira verso di noi.
I capelli lunghi vermigli sono tenuti da una fascia bianca con disegnate delle margherite.
Indossa una sensuale e trasparente camicia in mussola di cotone, pantaloni neri a vita alta e delle scarpe con un leggero tacco.
Porta a tracolla una borsa capiente su cui gioca tamburellando con le dita e dalla quale si intravedono dei fogli.

N. di pagine

Max 100

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Paura di innamorarmi – Alessandro Manna”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Carrello
Paura di innamorarmi – Alessandro Manna
14.90 La campagna finisce il 18 Gennaio 2025
Torna in alto
Update cookies preferences