Il libro racconta la storia di un periodo cruciale nella storia della telefonia italiana e della vita dei lavoratori del settore, che hanno contribuito alla diffusione della tecnologia in ogni angolo del paese. Il racconto parte dagli anni ’60, quando il telefono divenne un mezzo di comunicazione di massa, accessibile a tutti. L’autore, un ex lavoratore della SIP, descrive le difficoltà e le esperienze vissute durante la costruzione delle centrali telefoniche e l’espansione della rete.
Nel testo emerge la vivace quotidianità di quegli anni, con episodi comici e aneddoti che rivelano le personalità dei lavoratori e le situazioni curiose che accadevano durante le manifestazioni, come quella in cui un corteo degli Hare Krishna si unisce a uno sciopero per il rinnovo del contratto. Gli operai, molti dei quali giovani e pieni di energia, raccontano anche delle sfide quotidiane, come le difficoltà nel trovare alloggi e le condizioni di viaggio faticose per raggiungere le zone più remote.
Inoltre, vengono descritti incontri con personaggi noti, come politici e intellettuali, che fanno emergere le difficoltà nell’adattarsi ai nuovi progressi tecnologici. L’autore condivide anche momenti di incontro con la gente comune, come il lavoro svolto a casa di un’anziana signora e le interazioni divertenti con i clienti. Il racconto non è solo una storia di progresso tecnologico, ma anche un viaggio nella cultura e nelle vite delle persone che hanno contribuito a questo cambiamento.
La narrazione si intreccia con episodi umoristici e commoventi, mettendo in luce come la telefonia abbia trasformato la vita quotidiana degli italiani, portando con sé anche tensioni, emozioni e curiosità. Il libro è una testimonianza di un’epoca di grandi rivoluzioni, non solo tecnologiche, ma anche sociali.
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