Lo Zibaldaccio – Nello Panzini

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Il libro racconta la storia di un periodo cruciale nella storia della telefonia italiana e della vita dei lavoratori del settore, che hanno contribuito alla diffusione della tecnologia in ogni angolo del paese. Il racconto parte dagli anni ’60, quando il telefono divenne un mezzo di comunicazione di massa, accessibile a tutti. L’autore, un ex lavoratore della SIP, descrive le difficoltà e le esperienze vissute durante la costruzione delle centrali telefoniche e l’espansione della rete.

Nel testo emerge la vivace quotidianità di quegli anni, con episodi comici e aneddoti che rivelano le personalità dei lavoratori e le situazioni curiose che accadevano durante le manifestazioni, come quella in cui un corteo degli Hare Krishna si unisce a uno sciopero per il rinnovo del contratto. Gli operai, molti dei quali giovani e pieni di energia, raccontano anche delle sfide quotidiane, come le difficoltà nel trovare alloggi e le condizioni di viaggio faticose per raggiungere le zone più remote.

Inoltre, vengono descritti incontri con personaggi noti, come politici e intellettuali, che fanno emergere le difficoltà nell’adattarsi ai nuovi progressi tecnologici. L’autore condivide anche momenti di incontro con la gente comune, come il lavoro svolto a casa di un’anziana signora e le interazioni divertenti con i clienti. Il racconto non è solo una storia di progresso tecnologico, ma anche un viaggio nella cultura e nelle vite delle persone che hanno contribuito a questo cambiamento.

La narrazione si intreccia con episodi umoristici e commoventi, mettendo in luce come la telefonia abbia trasformato la vita quotidiana degli italiani, portando con sé anche tensioni, emozioni e curiosità. Il libro è una testimonianza di un’epoca di grandi rivoluzioni, non solo tecnologiche, ma anche sociali.

Peso 0.3 kg
Estratto

IL TELEFONO …. LA TUA VOCE … e la tua CROCE
“Il Telefono , la Tua voce” fu uno dei “primi slogan pubblicitari” usati in assoluto in Italia e ad usarlo fu proprio la SIP dopo che il Telefono stava diventando un “mezzo di Comunicazione veramente di “massa” …. la CROCE ce l’aggiungemmo noi Lavoratori del Settore in un “cartellone” esposto durante uno dei tanti scioperi che si facevano a “quei tempi” che lasciatemelo dire , erano tempi di Grandi Rivoluzioni tecnologiche” ma anche tempi di Grandi Fermenti che portarono ad una Società più giusta … bisogna premettere che la Telefonia diventò veramente popolare da oltre metà anni 60 in poi … prima era d’elite e allora non ci si deve meravigliare se in quegli anni ci fu “un’assunzione di massa” nel Settore , soprattutto giovanile … e i giovani . per loro natura , sono gioviali … allegri e tendono a divertirsi anche nelle occasioni dove “forse” bisognerebbe essere più ”seri” … dunque … eravamo in Santa Maria in via , a Roma , per costruire una mega-Centrale Telefonica che avrebbe sensibilmente migliorato il traffico telefonico Interurbano ed Internazionale ed eravamo all’esterno proprio per manifestare per il rinnovo del contratto Aziendale quando , a pochi metri da noi , passò un altro “corteo” : quello degli Hare Krishna (Li ricordate ??)…. con i Loro coloratissimi vestiti , tamburelli , campanelli e canti … fu un tuttuno accodarsi a Loro cantando … “contrattooo , contrattoooo” … dapprima ci guardarono stupefatti , poi , non sapendo come “venirne fuori” … anche gli Hare Krishna si unirono a Noi per alcuni minuti a chiedere :”contrattoooo, contrattoooo” …. tra l’ilarità divertita nostra e dei tanti passanti che sono in quella Centralissima zona di Roma .
A parte questi “singoli episodi” raccontati per “sorridere un po’ , Noi “ex ragazzi” possiamo dire con orgoglio di aver contribuito notevolmente al Progresso del Nostro Paese perché costruimmo Centrali Telefoniche capillarmente in ogni piccolo Italico Paese portando così davvero nelle case di ogni famiglia il telefono che significò un’accelerazione incredibile al Progresso …. e Vi assicuro che a volte le “condizioni ambientali” non erano facili : trovare alberghi in tutti i Paesi non era facile perché NON c’erano proprio !! Ed allora bisognava arrivare nei Capoluoghi e le strade non erano quelle di adesso … calcolate che , per esempio , da Sora a Frosinone ci voleva più di un’ora !! A volte sceglievamo di fare "Avanti-indietro" nello stesso giorno a prezzo di "alzatacce la mattina e tanto rischio sulle strade" … e per questo Quattro di noi ci lasciarono … solo a Roma !!
E’ anche successo che quando il Grosso Centro era proprio troppo distante , il Sindaco del “Paesino” , pur di avere la centrale telefonica , ci metteva a disposizione una “casa quasi requisita” e una Signora che provvedeva a cucinare , pulizie e quant’altro . A Tecchiena una Signora per pranzo ci fece ‘na cofana de gnocchi con il sugo di spuntature …. non riprendemmo a lavorare perché ci addormettammo !! e NON fu la sola volta !!
Non voglio fare chiaramente la “Storia della Telefonia Italiana” ma raccontare invece la Gente perché ho avuto l’opportunità di conoscerLa per davvero perché dopo aver portato in ogni Casa la “linea” bisognava gestire il tutto e allora , dopo aver costruito le Centrali , molti di Noi Tecnici passarono alla Rete e cioè al “Servizio degli Abbonati” (così si chiamavano gli Utenti telefonici) per quanto riguardava eventuali guasti , nuovi impianti ecc. ecc. ed io capitai ad Appia … cioè la mia “Zona Lavorativa” partiva praticamente dal Lungotevere per arrivare a Cinecittà … cioè ero “al servizio” di più di UN MILIONE di Persone !! Ora io non mi stanco di dire , che l’ottanta per certo della Gente sono “Normali” … ma Vi assicuro che oltre DUECENTOMILA “STRANI” sono comunque tantissimi e Li incontravi tutti i giorni !! Senza parlare dei Big che era comune “averci a che fare”… per esempio Amintore Fanfani NON voleva accettare “il progresso telefonico” e rivoleva in Senato l’apparecchio a disco che però era incompatibile con il nuovo centralino installato :”Bello Nello… io rivoglio la rotellina … ha presente ??” … e con la mano “componeva i numeri” e per accontentarlo mi “inventai” uno stranissimo collegamento (usai gli ZN) ma che funzionò .
Luchino Visconti mi fece i “complimenti” per come avevo svolto il lavoro nella Sua villa ed io arrossii … e Lui :“ancora complimenti … perché c’è chi ancora sa arrossire come Lei”

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