La fine del gioco – Giuseppe Di Battista

«Che diavolo ti è saltato in testa?»
«A cosa ti riferisci Carlos?»
«Non fare lo stronzo, non provarci con me! Sai bene di cosa parlo, il file, dammelo e subito!»
«No entiendes amigo, te lo juro, yo no sé de que estas hablando».
«Adesso basta! Voglio immediatamente quel file, ma tu lo sai contro chi ti stai mettendo, chi c’è dietro di tutto questo?»
«Yo no quiero saber nada, si es la mafia o otra cosa, yo juego sòlo a futbòl. E ahora perdóname, pero quiero irme».
«Io ti avevo avvertito, adiós amigo, vaya con Dios!»
Due spari risuonarono nella notte. L’uomo, con la pistola ancora fumante nella mano, osservava il cadavere di colui che aveva sempre ammirato. Una lacrima solcò il suo volto e con uno zampillo scivolò sulla guancia di quel corpo inerte.
Alle spalle dell’uomo risuonò una voce.
«Su, amico, andiamocene via di qui!»
«Perché ho dovuto farlo proprio io?»
«Forse perché sei indebitato fino al collo, oppure perché le cose accadono e basta mi amigo… Cazzo, Carlos corri come non hai mai fatto in vita tua!»