Giù il tendone – Giuseppe Di Benedetto

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A raccontarsi è Nino Marruggio, un ex pianista, compositore e per diletto scrittore.
Marruggio entra a Casa Verdi il 5 agosto del 2054. È un uomo di media statura,
capelli bianchi, sorridente sempre, con degli occhi marroni che brillano da soli. È
chiaro che non ha bisogno dell’ausilio di una luce teatrale o di effetti speciali. Ha
ottant’anni, ma con un temperamento che neanche un trentenne di oggi possiede (non
ci sono più i trentenni di una volta, classe 1974).
Una volta entrato a Casa Verdi, Nino Marruggio si spoglia di tutto, ma non della sua
immagine, riflessa negli specchi presenti nell’atrio dell’abitazione milanese.
Un rituale proposto dall’addetto all’accoglienza di Casa Verdi lo riporterà indietro nel
tempo a rivivere alcuni momenti che lo hanno formato come uomo e artista.
Di seguito i sette racconti/passi:
ENTRATA TRIONFALE
Primo racconto/passo – SIÙ (Salvino Inutile Uomo)
Secondo racconto/passo – TUTTO SERVE (spalle al muro a Milano)
Terzo racconto/passo – L’UOMO CHE SAPEVA ASCOLTARE
Quarto racconto/passo – ROSSO! TONDO! UN PUGNO NELL’OCCHIO!
Quinto racconto/passo – ZIA MATILDE
Sesto racconto/passo – UN CONIGLIO A BERLINO
Settimo racconto/passo – GIÙ IL TENDONE
Testo di Giuseppe Di Benedetto

Peso 0.3 kg
Estratto

Fuori fa un caldo bestia.
È tipico in estate avvertire un caldo così afoso, umidiccio nella Milano
delle strade vuote, dei silenzi, degli scorci mai visti prima; praticamente la
Milano lasciata in pace, almeno per quel mese di agosto che i milanesi e
non, hanno aspettato per tutto l’anno e finalmente possono poter correre da
un’altra parte.
Si, perchè se per undici mesi all’anno corri o fai finta di farlo, purchè
nessuno possa dire o meglio smentire quello che per secoli è stata la
caratteristica principe di un milanese: “lì tutti corrono”, non è che tutto ad
un tratto smetti di correre.
Hai imparato a farlo e lo farai sempre, punto.
Comunque, dicevamo del caldo afoso e umidiccio.
Oggi è il 5 agosto del 2054 ed è una data significativa per me; a parte che
è il mio compleanno, nota da non trascurare, ed io non trascuro, anzi…
È risaputo che, chi nasce il 5 agosto entra di diritto nelle teche universali
delle leggende dei nascituri: sicuramente solare, con uno sguardo tagliente
e penetrante come pochi, coinvolgente (tipico di chi nasce in piena estate),
sicuro di sé (questo grazie al Sole che è nostro alleato da sempre) e
soprattutto il privilegio di essere del segno del Leone, il che rende tutto più
intrigante, visto che è il segno zodiacale predominante di tutta l’astrologia
e chi appartiene a questo segno sa benissimo di cosa sto parlando…
“fierezza vieni a me”.
Dicevo, oggi, 5 agosto 2054 entrerò, finalmente aggiungerei, a far parte
della famiglia degli artisti ospiti in Casa Verdi.
Faccio regolare domanda alla Fondazione da circa cinque anni e quando
non ci speravo più, lo scorso giugno è arrivata la risposta positiva alle mie
richieste; non potevo chiedere miglior regalo per il mio ottantesimo
compleanno.

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