Estratto |
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Anno 2126 MMCXXVI La sera cala lentamente sul principato romano, mentre un altro giorno giunge al termine tra le sue strade antiche e le luci della modernità. Le vetrine dei negozi si oscurano, lasciando il passo a locali serali animati dalle conversazioni dei cittadini e dalle risate degli intrattenimenti digitali. Sui tetti, le rondini formano enormi stormi fluttuanti, mentre i "Supervisor", droni volanti, scivolano sopra la città come sentinelle notturne, un occhiuto controllo tecnologico che osserva senza mai fermarsi.
I musei interattivi, custodi della storia e della cultura, vengono chiusi dai custodi, che bloccano i lucchetti alle porte metalliche. Le strade, che poco prima rimbombavano del frenetico sibilo delle auto elettriche e dei treni che sfrecciavano sotto terra e sulle sopraelevate, si svuotano lentamente. Eppure, i grandi schermi luminosi continuano a proiettare i discorsi del monarca e le notizie mondiali: una propaganda costante, ma anche un filo che unisce i cittadini, ricordando loro il nuovo ordine che sta prendendo forma.
A Roma gli operai tornano alle loro famiglie, l’indomani saranno di nuovo a lavoro, alle prese con l’edificazione di tre grandi strutture molto importanti per la capitale e che tutto il popolo attende. Il primo è il nuovo grande palazzo reale, ideato e progettato dal fondatore del nuovo principato romano Marco D’Aureli e che verrà posto sopra il ‘Grande Colle’ al centro della città. I lavori vengono coordinati con attenzione dal nuovo sovrano Antonio Comodi, figlio di Marco, di 35 anni. Il palazzo, utilizzando le superstiti fondamenta del tempio di Giove Capitolino sarà una maestosa bellezza architettonica in stile Neo-rinascimentale, che non dovrà essere da meno delle grandi dimore del mondo classico romano. L’abitazione costruita attorno ad un grande portico (peristilium) con materiali e mobili all’avanguardia sarà composta da numerose stanze per il sovrano e la sua famiglia, un tempio privato, delle terme, un sistema di autodifesa e auto-sostentamento energetico, un impluvium, una grande aula del consiglio, statue e bassorilievi antichi, un’ampia biblioteca, splendidi giardini paesaggistici e aree per lo svago come palestre, teatri e cinema interattivi. La sua altezza gli permetterà di avere una vista vantaggiosa sulla città, le facciate saranno adornate da lesene tuscaniche, nelle sale principali magnifici affreschi a tema eroico e allegorico decoreranno fregi e soffitti. Il palazzo diventerà un centro di ammirazione per molti visitatori, un simbolo di tradizione e modernità, ma anche il luogo di lavoro e ricevimento del monarca per i suoi incontri dal vivo o con l’ausilio di ologrammi.
Il secondo grande progetto in costruzione si trova a tre chilometri a nord-est dal Grande Colle, ed è l’ampliamento e la modernizzazione del già presente ‘Nuovo Colosseo’, un capolavoro di ingegneria di sessanta mila posti che passerà a ottanta cinque mila. Potrà ospitare diversi giochi tra i più immersivi, con la possibilità di interscambio di campi da gioco in poco tempo. Ci saranno oltre agli eventi sportivi, lotte tra robot, corse di air bigaers (carri e bighe volanti su pista) e spettacoli teatrali e navali. L’arena dal design innovativo sarà dotata delle più recenti tecnologie di realtà aumentata, consentendo ai partecipanti e agli spettatori un coinvolgimento completo anche grazie ad un’atmosfera con luci pulsanti ed effetti sonori e scenici avvolgenti. Per coloro che non potranno assistere dall’interno, le pareti esterne dello stadio si trasformeranno in maxi schermi per rendere partecipe ai giochi anche chi si trova fuori lo stadio.
Roma, intanto, si sta trasformando. La popolazione, che ha ormai superato il mezzo milione di abitanti, è più serena, anche se le cicatrici della crisi globale sono ancora visibili. Ma sotto la guida del nuovo sovrano, la città è più sicura, le strade più tranquille, e la criminalità è scesa drasticamente. La gente si è adattata alla nuova reggenza, al ritorno a una vita più semplice, a un mondo dove il lavoro, la famiglia e la cultura si intrecciano. Roma, che una volta era il cuore di un impero globale, ora è una metropoli di dimensioni più contenute, ma vibrante e all’avanguardia, in grado di raccogliere i frutti di una nuova era.
Chi fatica ad abituarsi sono le autorità religiose; il principato romano è tornato al politeismo dopo il turbolento Trattato di Firenze del 2117, un politeismo composto dalle principali religioni monoteiste riunite in un unico complesso divino. Un sistema teocratico legato alla moralità e all’etica, con delle suddivisioni sui vari aspetti delle virtù umane. E’ così che la terza grande realizzazione della città sta vedendo la luce con un grande Pantheon posto al centro del foro in stile misto delle influenze pagane, cristiane, arabe e orientali. Un tempio dedicato a tutte le religioni e alla Conoscenza, una struttura che si prospetta maestosa seppur non sviluppata in altezza, con cupole imponenti, ornata con rilievi e simboli antichi e moderni, che darà un senso di solennità all’esterno ma conforto e pace al suo interno. Ma i lavori sono in ritardo per via degli ostacoli creati dalle mancanze di accordi ecclesiastici durante l’ultimo grande concistoro dei priori religiosi in Vaticano. Le autorità religiose sono in fermento, alcuni settori del clero temono che il potere di Roma stia forzando una visione religiosa troppo “sincretica”.
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