Essere DSA: una storia realmente accaduta – Valentina Vanni

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Una storia vera da tutti i punti di vista, poiché sono l’autore di questo libro, che racconta la mia esperienza con il DSA, illustrando tutte le specifiche riguardanti i pro e i contro di questa condizione.

Nella storia si parla inizialmente di come è strutturata questa problematica o disturbo. Nei vari capitoli, si racconta invece di come ho scoperto di avere questo disturbo, della scuola, del lavoro, degli atti di bullismo subiti, dei cambiamenti e di molto altro ancora.

Questo disturbo, inoltre, non è curabile perché è di origine genetica e non esiste alcuna cura al riguardo. Infatti, chi ha un DSA riceve delle certificazioni e ne porta il peso per tutta la vita.

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Estratto

Cosa signifia DSA?
La dislessia fa parte dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (noti anche come DSA) ed è un disturbo caratterizzato da difficoltà nella lettura, che si manifestano con errori frequenti e un'eccessiva lentezza nel leggere, nonostante …
… Il bambino o la bambina mostrano un'intelligenza nella norma. Un disturbo che inizialmente le persone che ne sono affette considerano come un difetto, ma col tempo possono accettarlo, o al contrario, potrebbero non accettare mai nel corso della loro vita. Tuttavia, possono anche possedere dei cosiddetti poteri per loro.
Chi è affetto da DSA non deve essere considerato ignorante o stupido, ma piuttosto come una persona intelligente, sensibile, e che soffre (per il dolore degli altri), anche se non vorrebbe.
Chi ha un Disturbo Specifico dell'Apprendimento fa errori di ortografia, ecco quali:
● Virgole e punteggiatura varia;
● Confondere il presente con il passato;
● Sbagliare i futuri o i verbi;
● Sbagliare le congiunzioni;
● Sbagliare le maiuscole e le minuscole;
● Quando viene detto di andare a capo, ma poi si rimane sulla stessa linea senza andare a capo.
● Fatica nella lettura
● Fatica nel comprendere
Con tutti questi punti in elenco un ragazzo, o una ragazza con il dsa, viene anche deriso per queste cose, ma non solo di esso, viene pereso in giro perché ha una maestra, o professoressa di sostegno che aiuta questo/a ragazzo/a con il disturbo specificodell’apprendimento. Un dislessico può apprendere le cose molto con calma e avere delle agevolazioni, del tipo compiti semplificati e miniri, mappeper le verifiche e altri aiuti che una persona senza la dislessia non ha, queste aggevolazioni per un disessico vengono chiamati PDP, abbreviazione sintetica di ciò che servirebbe ad un dislessiconell’ambito scolastico.
Un dislessico oltre ad avere queste agevolazioni per lo studio scolastico ha anche altre problematiche riguardo alle amicizie, come detto viene deriso ed umigliato per queste cose ed è anche per questo che una persona dislessica ha pochi amici, o addirittura non ne ha, principalmente questi ragazzi che prendonoin giro un dislessico è proprio per questa motivazione:
Iniziando a pensare di essere stupidi e incapaci. Alcuni tendono a sviluppare un atteggiamento depressivo, che porta, come abbiamo detto, alla rinuncia e al ritiro, mentre altri, invece, reagiscono al disagio con la rabbia. In questi casi, ci troviamo di fronte a comportamenti provocatori e a un costante atteggiamento oppositivo, ecco altri errori tipici di un DSA e sono le omissioni di parti di parole ovvero togliere delle lettere da alcune parole eccone alcune, “pato” invece che “prato”, “futo” invece che “fiuto”, possono verificarsi salti di intere parole o addirittura di righe intere, si possono anche confondere alcune parole del tipo “scala” al posto di “scarpa” e viceversa, ma per noi DSA viene in automatico fare queste piccolezze e quando capita ci ridiamo anche su, vi voglio dire anche questo aspetto di un dislessico che è quello di come legge e scrive certe piccole parole, ecco come legge un dislessico, un dislessico vede le parole confuse, le lettere mescolate, alcuni pezzi del testo si spostano, si capovolgono, vengono confusi con espressioni simili e a volte intere parole o concetti … PUF! Spariscono.
Ecco perchè poi un dislessico non ha amici, venendo deriso, umiliato e preso in giro da ragazzi della sua stessa età o anche più grandi di lui.

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