Arte passeggera – Vito Natoli

La chiesa di rocche a Mariano Pietrini
Vieni ti invito all’altare,
apri le braccia, la pietra fa eco,
il crocifisso è al centro,
il sole al cuore fa ristoro .

Il lieve venticello di Maloto
ti accarezza la pelle devoto,
dalla rocca quel fiato rimbomba ,
scruta silenzio, a Jalari è di tomba.

Se guardi fisso, il sogno svanisce
In un infinito lontano
il cuore non si inaridisce.

Ad un tratto si alza una mano
e mi affida da leggere un libro
è di Pietrini Mariano
vicino al mio Simposio Orato.

Entro nel vortice, di forze e colori
reagisco per liberarmi
da strattoni misteriose,
guardo lumi irti al cielo
tra stili multiformi di lance taglienti,
di volti e di mani sapienti.

Cerco equilibrio che non so darmi,
resisto tra le varie icone
e conservo l’umore e l’attenzione.

Su quel monte scosceso c’è vita,
c’è un altare, una chiesa fatta di rocce,
ad un passo dal cielo.
Un uomo stanco a riposare,
sta pregando per l’arte
nella ricerca del bello,
c’è quell’uomo da reinventare.
Respira, gira la testa senza andare,
vedo una pietra camminare,
per incanto è un pellegrinare,
non mi resta che leggere
la preghiera del riposo
con le braccia aperte per ricevere
nel segno avventuroso.
La croce del rosario è tra le rocce
in quell’angolo di chiesa all’aperto
al mio amico Supremo chiedo conforto.